ho steso il corpo [teca] di ventre, sulle linee pavimentali, con i loro arabeschi,
le fredde ascisse ordinali; ho steso la forza oscura, (l’energia in espansione),
lo sguardo orizzontale ai piedi dell’immaginario, buio intorno, [antro] a mezz’
ombra. ma l’immaginario ha un corpo, che si propone, dietro l’immagine.
la mente arretra lo sguardo fuori, buco nero d’origine, resto illesa a te immagine,
resto stesa, [fluida], vibra l’esistenza. Siamo a metà mese, c’è un’ovulazione da fare.
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